Questo è un mini diario di bordo, un fortino sonoro,
Una pagina bianca da imbrattar ogni volta.
Un po’ a trasporto, un po’ assorta e fluttuante
Ogni domenica per mettere un punto
Ogni domenica un geolocalizzatore
Che mi segnali l’epicentro dei terremoti del cuore
Questo è il mio box la mia scatola nera
Di scatti e playlist o semplicemente su cosa ho ballato ieri sera.
Mxs Sunday 04
Creato il 29 Marzo 2020
Scritto da Eleonora Fiorani
Farci male o preservarsi,
linee tangenti i nostri profili sull’orizzonte sono ombre giganti, sfuocate, in qualche tratto, secanti.
Mentre le cattedrali della bellezza sorridono incuranti,
noi restiamo, presenti.
Come le code degli echi, come le more di ieri sui fianchi, come gli avanzi della cena abbandonati a un lavandino.
Siamo carichi e silenti,
restiamo, come schermi muti con la vibrazione, a marinare determinazioni, con poche rassicurazioni e ancora troppe ossessioni, sporti, comunque, da un palazzo o un giardino,
coi volti stoici e rapiti, inspessiti dall’attesa,
fieri, eppure, stanchi .
A volte sono i ricordi impilati negli armadi a fregarci,
a volte sono quelle reminiscenze leggere delle mani,
quando per fortuna ci siamo sfiorati, a volte sono i clacson nella notte a infilarsi, distanti, e poi esplodere come reverberi nei sogni, cangianti.
Io tremo, eppure mi avvicino.
Per quella ruga che ti appartiene e mi chiama,
per quel segreto che non si chiede e ti brama.
Spicciarsi a comprar sigarette,
Senza avere giustificazioni certificate,
Solo per toccare in piedi sui pedali della bici tutto il cielo che puoi portare a casa, a rubargliene un pezzetto prima che richiudano i portoni.
Week-end latitanti: sbatto fuori dall’uscio coi vuoti scolati tutti i pensieri buoni, li prendano gli altri,
li buttino con l’indifferenziata domani, i vigilanti.
Cosi’ come viene, inchinarsi,
a un altro tramonto color miele,
all’immensita’ del mare,
davanti a cui persino la più ostinata inquietudine si siede.