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Nasce a Milano da genitori tunisini, trascorre la sua infanzia e adolescenza a Baggio, quartiere della periferia milanese, in un ambiente che inizialmente lo porta a prendere la strada della criminalità, viene infatti anche arrestato ancora minorenne.

Cresce senza il padre, arrestato quando era ancora piccolo e nelle sue canzoni
(ad esempio 
ninna nanna

e in ogni intervista non mancano mai parole di riconoscenza e affetto nei confronti della mamma che l’ha cresciuto da sola. 

Non so voi, ma già a questo punto io gli voglio bene a sto ragazzo. 

Comunque se ancora non siete convinti, continuate a leggere che alla fine lo sarete.

Per Ghali l’epifania artistica arriva quando da giovanissimo sua mamma lo porta al cinema a vedere 8 Mile, il film semiautobiografico del rap Eminen che rappresenta per lui una sorta di illuminazione che lo convince ad abbandonare la strada della criminalità indirizzandolo verso la musica rap come espressione artistica e di riscatto. 

Il primo a credere in lui è stato Guè Pequeno, che lo mette sotto contratto nella sua etichetta Tanta Roba. Bravo Guè, sempre tanta roba. Poi il successo arriva anche grazie a Fedez che lo invita ad accompagnarlo nel suo tour. Da lì seguono dischi di platino, record di views, successo mondiale ecc ecc. Ormai lo conoscono tutti.

Ora se state pensando “no io Ghali non lo conosco” scrivete su youtube “Ghali spot vodafone cara Italia” e scoprirete che lo conoscete anche voi.

Pizza Kebab

Pizza Kebab si chiama il suo ultimo disco. 

Un titolo iconico, un clash fra due culture, anche musicalmente. 

Secondo Il giornalista musicale Andrea Bertolucci Ghali «ha dato finalmente voce a una comunità che non ha mai avuto una rappresentanza politica, sociale, religiosa e nemmeno linguistica», grazie anche ai «riferimenti culturali comuni a molti giovani di seconda generazione, l’innovativa miscelazione – o addirittura “contaminazione” – della lingua italiana con l’arabo, il francese, lo spagnolo e l’inglese, creando un territorio di rivendicazione linguistica per coloro che, come lui, si sentiva escluso dai diritti di cittadinanza e di integrazione. L’impegno sociale a cui si è dedicato negli ultimi anni lo ha reso il portavoce degli italiani di seconda generazione, che hanno trovato in lui un modello di integrazione e di riscatto da seguire».

Ghali porta avanti da sempre, nella sua musica, un discorso culturale per favorire l’inclusione dei migranti: in Cara Italia cantava «Quando mi dicono vai a casa/ Rispondo sono già qua» 

Persino il New York Times, uno dei quotidiani più letti al mondo, ha parlato di Ghali in un lungo articolo dal titolo “può un rapper far cambiare idea all’Italia sui migranti?”

Sperem. Aggiungo io. 

«Mare o mare, non ti agitare/ Mi raccomando, portalo in salvo/ Ahi ahi ahi, mare o mare, ti prego non ti agitare o annego/ Mi raccomando che arriva, portalo in salvo a riva». 

Canta nella canzone Mamma in cui racconta il dramma dell’immigrazione.

Ha inoltre donato una “rescue boat” e si è fatto promotore di una raccolta fondi mirata al completo rinnovamento delle dotazioni di sicurezza della Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humans. 

A questo punto se non gli volete bene, il problema è vostro. 

Potete anche non votarlo però. Tanto a lui le classifiche non interessano, in un’intervista al Corriere ha dichiaro infatti di essere completamente sganciato dalle dinamiche delle classifiche , ma di sentirsi comunque il numero uno, senza pensare a nessuna classifica. 

Bravo, ottimo atteggiamento.

Ti prego Amadeus non gli uccidere il mood dai Ye ye ye 

Funny Fact

Ghali ha da sempre una nota passione per Monica Bellucci (solo lui, ve?), MA poi in una canzone 

cita l’attrice Kasia Smutniak che nel suo cuore avrebbe rimpiazzato Monica BellucciBasta Bellucci, ora voglio la Smutniak / Metto mi piace a ogni foto che pubblica” canta nella canzone “Zuppa di succo di mucca”

A sorpresa un giorno arriva la risposta di Kasia Smutniak che posta sul suo profilo Instagram un video in cui va a guardare sulle sue foto se c’è il like di Ghali e non ne trova nemmeno uno. 

“Ghali, a cazzaro! Comunque grazie del pensiero. Il pezzo è molto bello. Non sto capendo il titolo ma tanto qui non lo leggi (muah).”

Le scrive infine l’attrice.

Morale

Questa storia ci insegna che il rap non va preso mai alla lettera, state sereni.

La classifica secondo Taryn
  • Chart track

    1

    0

    Cara Italia (Prod. Charlie Charles)

    Ghali

  • Chart track

    2

    0

    PARE feat. Madame

    Ghali

  • Chart track

    3

    0

    Boogieman feat. Salmo

    Ghali


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Alessandra Amoroso


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