Come disse un giorno un mio amico: Fiorella M’annoia.
Una battuta che nella sua semplicità, sono 20 anni che mi fa ridere.
Per me la scheda potrebbe finire così, pensate che bello.
Però vabè facciamo i compiti.
Allora donna elegantissima, bravissima, voce stupenda.
Nota anche per le sue battaglie politiche e sociali e per le sue campagne a sfondo benefico: da sempre al fianco di Emergency, ha collaborato anche per Progetto Fondazione Axè e ha preso parte agli storici concerti Amiche per l’Abruzzo, Italia loves Emilia e Una. Nessuna. Centomila. al fianco di tanti colleghi. Molto attiva in difesa dei diritti delle donne.
Ve lo giuro non ho nulla di male da dire a questa donna magnifica.
Però un po’ mi sono stufata di vederla a Sanremo.
Non sei tu Fiorella, sono io.
Comunque lei non si è stufata e l’importante è questo.
Ha partecipato al festival quattro volte: nel 1981 con il brano “Caffè nero bollente”; nel 1984 con il brano “Come si cambia”; nel 1987 con il brano “Quello che le donne non dicono” e nel 1988 con il brano “Le notti di maggio”.
Si è aggiudicata due volte il premio della critica, nel 1987 e nel 1988 e nel 2017 si è aggiudicata il premio rosicata in quanto tutto il mondo la dava vincente (se cercate su Google c’è pure scritto che ha vinto da qualche parte) invece fu sorpassata a destra da Gabbani e la sua scimmia.
Ve la ricordate? Occidentalis karmaaaaaa.
Non credo porterà quest’anno il pezzo che ci farà piangere e sognare, ma se mi sbaglio ne sarò felicissima.